GUIDA ALLA CURA DEI CAPELLI RICCI: LA CURLY REVOLUTION È INIZIATA

  Crespi, inanellati, ondulati, mossi, qual è la guida alla cura dei capelli ricci?

  I ricci necessitano di attenzioni particolari e costanti affinché possano essere, non solo sani e in buona salute, ma idratati, definiti, voluminosi e belli. Oggi la parola d’ordine in rete è “curly” perché donne e uomini, stanchi di “nascondersi” al mondo, cercano modi e metodi per la cura dei capelli ricci. Il tempo della piastra sembra quindi avviarsi ad un lento declino, almeno per l’uso quotidiano. Vengono considerati molto spesso indomabili, crespi, selvaggi, ma sicuramente i ricci donano una marcia in più al proprio look. L’effetto mosso, spettinato, “da leone”, che ne deriva risulta naturale al punto da non doversi preoccupare dei capelli in disordine. Non si tratta solo di una tendenza di moda, ma di una vera e propria riaffermazione della naturalità, del proprio benessere, della bellezza senza filtri e anche del tempo. I ricci, però hanno bisogno di una beauty routine specifica che va rispettata con regolarità.

  Dal washing, all’asciugatura fino al cuscino su cui si dorme, ogni cosa va affrontata nel giusto modo per ottenere ricci in forma. Il primo passo è conoscere bene il tipo di chioma.

 

  Classificazione dei capelli ricci

  Esiste una classificazione dei capelli e, in base a questa ci si regola per gestire i propri. Le categorie sono 1 (lisci), 2 (ondulati), 3 (mossi e ricci), 4 (afro ricci) a cui si associano lettere per decodificare meglio di che capello si tratta. Si va dal 2A, ovvero capelli appena un po’ ondulati, fino al 4C il cui riccio si presenta contratto e spesso. Non necessariamente si appartiene ad una sola tipologia, anzi di solito si parla di multi tessitura. I termini da imparare per fare pace con la propria capigliatura sono i seguenti:

  • cowash
  • shampoo low poo
  • plopping
  • scrunching
  • leave in
  • spazzole districanti
  • federa di seta

  I ricci hanno fame di idratazione e del giusto mix tra quest’ultima e una buona dose di proteine. L’acqua idrata i capelli mantenendoli sani, morbidi, lucidi, mentre le proteine, oltre ad offrire una mano all’idratazione, servono a riparare eventuali ciocche danneggiate. L’acqua è amica dei capelli curly, quindi meglio non lesinare.

 

  Tecniche di lavaggio e asciugatura dei capelli ricci

  Il cowash è un lavaggio senza shampoo ma con un balsamo formulato con potere lavante e leggeri tensioattivi, adatto a detersioni quasi giornaliere. Non un comune condizionante. Poco consigliato in caso di capelli molto sottili o grassi. Cowash e low poo possono alternarsi. Gli shampoo low poo sono prodotti facilmente acquistabili in varie catene di supermercati, privi di solfati che tendono a inaridire i capelli. Il leave in è un balsamo senza risciacquo che può essere impiegato per la messa in piega finale e, nei giorni successivi per il restyling, cioè per ravvivare i ricci e reidratarli. La tecnica del plopping è molto in voga tra ricce e i ricci ma è solo una delle tante. La scelta è soggettiva e dipende dai propri capelli, dal loro stato e, in media, anche dalla lunghezza. Si tratta di un modo per asciugare i ricci aiutandosi con un telo di cotone o microfibra. Si dispone il telo su una superfice aprendolo bene e si adagiano i capelli, a testa in giù, all’interno avvolgendolo attorno al capo per mezz’ora, circa. Questo serve ad asciugarli un po’ senza sfregali e stressarli, ma attenzione alle correnti d’aria.

 

  Scrunching è un’altra metodologia di asciugatura, di solito a testa in giù, per assicurarsi ricci definiti arrotondando con le mani le ciocche dal basso verso l’alto. I ricci non si pettinano quando asciutti, ma solo con una buona dose di balsamo e spazzole districanti specifiche. In commercio sono disponibili varie spazzole e pettini salva-vita per questo tipo di capelli, indicate anche per i bambini per evitare che associno il momento dello shampoo ad un incubo doloroso nel tentativo di snodare le ciocche. Ognuna ha un uso ben preciso che cambia a seconda dell’effetto desiderato. Per fare un esempio, se si vuole maggior sostegno, i capelli vanno pettinati allontanandoli dalla radice per acquisire volume durante l’asciugatura. È possibile ambire allo stesso risultato con micro forcine per sollevarli un po’ all’attaccatura della testa.

 

  Una volta lavati i capelli ricci e ottenuto lo styling agognato come preservarlo per i giorni successivi?

  Uno dei momenti più difficili è la notte perché vuol dire appoggiare il capo, quindi i capelli, sui cuscini e schiacciarli. Una soluzione è offerta da federe di seta oppure cuffia del medesimo tessuto, per ovviare all’effetto crespo, elettrizzato, il mattino successivo. La seta ha il vantaggio di creare meno attrito rispetto al cotone. Diversamente, si possono legare i capelli sopra la testa con un elastico molto morbido che non li stringa formando un’”ananas”. I ricci non devono risultare tirati e, raccolti verso l’alto, si evita di annodarli muovendosi.

 

  9 consigli per curare i ricci

  Qualche indicazione per gestire la propria chioma:

  1. acqua fredda per l’ultimo risciacquo per sigillare le cuticole ed evitare di perdere nutrienti;
  2. non toccare i capelli troppo spesso. Tendono a indebolirsi in questo modo;
  3. usare maschere specifiche almeno una volta alla settimana;
  4. alcuni prodotti come gel ai semi di lino sono indicati sia come impacchi pre shampoo, sia per lo styling;
  5. attenzione all’acqua domestica troppo calcarea;
  6. asciugare i capelli ricci con un buon diffusore a temperatura media. No al calore intenso;
  7. usare prodotti protettivi specifici in piscina o al mare;
  8. limitare i lavaggi per non rischiare di perdere oli della cute;
  9. vaporizzare acqua naturale sui capelli durante l’asciugatura, se necessario, e nei giorni successivi per rinvigorirli.